Funnel di vendita: dall’esigenza alla conversione

C’è un concetto nel marketing che spesso si dà per scontato, ma che ha trasformato il modo di vedere (e guidare) il comportamento dei clienti: il funnel di vendita. Perché è così importante? Perché rappresenta il percorso che porta la tua audience dall’essere semplici osservatori a compiere un’azione precisa: la conversione. Ma attenzione, il gioco non finisce lì.

Il funnel non è solo uno strumento statico, ma un framework dinamico che evolve seguendo i bisogni e il comportamento dei consumatori. La domanda fondamentale, tuttavia, rimane: stai usando il funnel nel modo giusto per il tuo business? Scopriamolo insieme.

Il funnel: una storia che inizia ben prima del digitale

Forse ti sorprenderà sapere che il funnel non è un’invenzione recente. La sua origine risale agli albori del XX secolo, quando Elias St. Elmo Lewis introdusse il celebre modello AIDA (Awareness – Consapevolezza, Interest – Interesse, Desire – Desiderio, Action – Azione). Ma fu solo nel 1924, grazie a William H. Townsend, che questo modello venne combinato con il concetto di imbuto, dando vita al primo funnel della storia del marketing.

L’idea era semplice, ma potente: rappresentare graficamente come i potenziali clienti passano attraverso diverse fasi fino alla conversione finale, perdendone alcuni lungo il percorso. Così, l’imbuto è diventato una metafora perfetta: inizia ampio (con molte persone consapevoli del tuo marchio) per poi restringersi (con i pochi che arrivano al traguardo).

Ad oggi, la struttura fondamentale del funnel rimane valida, ma sono state introdotte numerose innovazioni per rispondere alle esigenze moderne. Come sfruttarle per la tua strategia?

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Le fasi classiche del funnel: una bussola ancora efficace

Anche nel marketing contemporaneo, le fasi del funnel rimangono cruciali per costruire strategie che supportano il percorso del cliente, guidandolo verso decisioni di valore. Vediamole più da vicino:

  1. Consapevolezza (Awareness)
    In questa fase iniziale, i potenziali clienti iniziano a rendersi conto dell’esistenza di un problema o di una necessità. Qui entra in gioco il tuo brand, che deve posizionarsi come la soluzione ideale. Come emergere? Attraverso contenuti utili, campagne mirate e tattiche SEO impeccabili, puoi catturare l’attenzione del tuo pubblico e iniziare a costruire fiducia.
  2. Interesse (Interest)
    Ora che hai attirato l’attenzione, il compito è mantenere l’interesse. In questa fase, i tuoi potenziali clienti stanno esplorando e valutando diverse alternative sul mercato.
    La tua missione? Fornire valore e informazioni utili tramite materiali educativi, post blog, video e casi studio che dimostrino la tua competenza e pongano il tuo prodotto o servizio come soluzione ottimale.
  3. Desiderio (Desire)
    Questo è il momento in cui i clienti iniziano a considerare seriamente la tua offerta. È qui che il gioco si fa interessante: devi risolvere dubbi e superare tutte le possibili obiezioni che potrebbero fermare la conversione. Strumenti utili? Testimonianze, recensioni, studi comparativi e demo possono essere il trampolino verso la decisione finale.
  4. Azione (Action)
    Finalmente ci siamo: arriva il momento della conversione. Tuttavia, in questa fase è cruciale offrire un’esperienza d’acquisto senza frizioni. Le decisioni finali spesso dipendono da dettagli come facilità d’uso della piattaforma, spedizioni rapide o assistenza impeccabile.

Ogni fase del funnel deve essere progettata in modo da mantenere fluida la comunicazione con il cliente, perché un intoppo in una qualsiasi fase potrebbe portare alla perdita di opportunità.

funnel aida

Le (indispensabili) evoluzioni moderne

Anche se il concetto base del funnel rimane invariato, con il tempo si sono sviluppati modelli che lo ampliano, adattandolo alle nuove dinamiche del mercato e del comportamento degli utenti. Tra le variazioni più interessanti troviamo:

  • TOFU, MOFU, BOFU
    Queste sigle rappresentano rispettivamente il Top of Funnel (TOFU), il Middle of Funnel (MOFU) e il Bottom of Funnel (BOFU). Questo approccio segmenta il funnel in tre grandi aree, ciascuna delle quali richiede strategie mirate in base al livello di consapevolezza e coinvolgimento dell’utente.
  • Buyer’s Journey
    Un modello che fonde le fasi di interesse e desiderio in un’unica fase di “considerazione”, semplificando il percorso e ponendo ancor più attenzione sul nutrire il rapporto con l’utente.
  • Il Funnel della Customer Experience
    Non tutto finisce con la conversione: questo modello aggiunge nuove fasi, come la fedeltà e la advocacy, per costruire una relazione duratura con i tuoi clienti e trasformarli in promotori attivi del brand.
  • Il modello a clessidra
    Hai mai sentito parlare di funnel “a clessidra”? Concettualmente, aggiunge una seconda parte all’imbuto tradizionale, focalizzandosi sul supporto post-vendita e sulla fidelizzazione, trasformando i clienti soddisfatti in ambasciatori attivi.

Ma attenzione: non tutti i funnel devono per forza seguire il modello classico. Hai, ad esempio, mai sentito parlare del funnel a forma di pesce? Un’interessante variazione, che si concentra su dinamiche innovative di relazione con il cliente.

L’importanza di ottimizzare ogni fase

Un funnel mal progettato o non curato può portarti a perdere opportunità preziose. Ogni passaggio, dalla consapevolezza alla conversione (e oltre), richiede attenzione ai dettagli. Perché il marketing non si ferma alla vendita: inizia lì.

Dalle strategie di lead generation per il TOFU, alla creazione di contenuti educativi per il MOFU, fino all’aggiungere testimonianze e prove gratuite nel BOFU, tutto deve essere interconnesso per ridurre al minimo le frizioni nel percorso di conversione. E non dimenticare mai la fase post-vendita: un cliente soddisfatto non solo torna, ma convince altre persone a fare lo stesso.

Quindi, la vera domanda è: stai sfruttando tutto il potenziale del tuo funnel o stai lasciando qualcosa sul tavolo?

Cosa aspetti ad intervenire?

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